4.08.2007


Oggi mi va di parlare di libertà.
Il buon vecchio Gaber sosteneva in un suo pezzo degli anni '70 che: “ La libertà non è star sopra un albero, non è neanche il volo di un moscone. La libertà non è uno spazio libero, la libertà è partecipazione.”
La cosa che mi tormenta da giorni e mi rovina la pennichella quotidiana è: Io sono libero?
La prima cosa che mi viene da rispondere è NO, ho il collare, non posso correre dietro alle cagnette quando mi pare perchè c'è la ringhiera, se per caso trascino un po' di spazzatura fuori dal bidone e la sparpaglio per casa poi tutti mi fanno le facce brutte e parlano forte verso di me, quando, durante la caccia alle lucertole in sbaglio rovescio qualche vaso poi mi guardano male; d'altra parte posso ringhiare ai passanti, posso rotolarmi sull'erba, la mia ciotola è quasi sempre piena di crocchette e, con un po' di scena, riesco ad impietosire abbastanza i miei umani e qualche biscotto cambia destinazione.
A proposito di umani: penso che loro si riferiscano a me come “ il mio cane” ma la cosa è discutibile: io non mi sono mai alzato alle tre di notte per portare fuori uno di loro perchè gli scappava tanto, non mi sono mai preoccupato che avessero acqua nelle loro ciotole e soprattutto mai e poi mai ho dovuto dividere con loro i miei biscotti, non ho mai pagato tasse e dico sempre quello che voglio a chiunque senza pericolo di querele. Quindi: Chi è più libero?
Faccio più o meno quello che mi va e se qualche volta esco di casa un po' di malavoglia ho scoperto che l'auto mi riporta sempre indietro. Ora che ci penso: Facendo mente locale sull'aria dei finestrini aperti mi viene voglia di saltare su adesso e farmi un bel giro.
Non ho il cellulare a cui devo rispondere per gravi problemi di lavoro, magari all'ora di cena, e al mattino basta solo che scodinzoli un po' per ottenere i famosi biscotti.
Qualcuno potrebbe affermare che ci sono anche altre cosa nella vita ed in effetti a volte mi trovo a pensare ai suoi misteri tipo: quei succosi ossi che ogni tanto mi portano da rosicchiare ( un'altra cosa che so fare benissimo) come fanno a staccarsi dall'animale ed arrivare a me? Ci deve essere senz'altro qualcosa che sfugge alla mia comprensione e che prima o poi scoprirò.
Per ora resto del parere di essere molto più libero degli umani.
Io posso partecipare: Difendo la casa, ringhio al postino, faccio le coccole agli umani quando li vedo giù di corda e vedo che poi non mi fanno più le facce brutte, tengo lontani i gatti dal cortile e i ladri non si sognano nemmeno di avvicinarsi alla maniglia del cancello.
Chi è più libero?

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